TEMPI DURI PER IL “MACHO”
Proprio così, gli uomini rudi, muscolosi alla Rambo o Schwarzenegger, non sono più di moda, anzi, sono una razza in via di estinzione, e l’aggettivo “virile” non è certo quello che più si addice agli uomini contemporanei. E che cosa ne pensano le donne di questi nuovi uomini? Ormai li descrivono soprattutto divertenti, eterni bambini e fragili. E stanno diventando sempre più esteti: ebbene sì, i nostri mariti, figli, fidanzati, amici, si guardano come noi e più di noi nel nostro stesso specchio.
Negli Stati Uniti, già una quindicina d’anni fa è stato coniato il termine giornalistico “metrosexual” per indicare una generazione di uomini eterosessuali, tendenzialmente metropolitani, curatissimi nell’aspetto, assidui frequentatori di palestre, caratterizzati dalla tendenza a consumare prodotti estetici, dall’abbronzatura a raggi UVA, depilati parzialmente o totalmente, appassionati di shopping e tendenzialmente salutisti.
Ovviamente i primi a cavalcare questa nuova tendenza sono stati i pubblicitari e gli uomini di marketing, che hanno sviluppato un filone pubblicitario teso a soddisfare queste esigenze dei nuovi maschi “femminilizzati”, facendo la fortuna di molte case cosmetiche (che prevedono linee maschili di creme antirughe, esfolianti, rassodanti…), saloni di bellezza che hanno creato spazi e cure specifici per gli uomini, fitness club e centri termali. Per non parlare degli esempi cinematografici e televisivi sempre più eloquenti, che presentano un uomo sempre più “narciso”, specialmente tra giovani e giovanissimi fino ai 25 anni: petto in fuori depilato, sopracciglia perfette, spesso truccato. Una società che premia molto l’immagine in termini di notorietà.
L’uomo quindi sta diventando sempre più esigente verso il suo aspetto fisico, ed ha imparato a farlo dalle donne, spesso superando la propria maestra! E se interrogato a tal proposito afferma di non sentirsi meno virile.
Le donne si sono evolute appropriandosi di privilegi, una volta solo maschili, sono diventate autonome, esprimono tranquillamente la loro forza. Una volta sognavano l’uomo potente, colto, e soprattutto ricco per poter mantenere i propri figli, e ora, che sono cresciute in tutte queste scale, al povero uomo sono venute meno, ad una ad una, le sue leve di potere.
Ma se all’uomo in natura è attribuito il ruolo dominante, l’esigenza di avere un corpo predisposto alla lotta rimane, e non potendo più competere sul piano emotivo, lo fa su quello estetico. Se la donna nella maggiore capacità di affermarsi e realizzarsi, ha rinunciato spesso alla sua dolcezza, e ha imitato i lati peggiori dell’uomo, questi, a sua volta, dopo aver perso il suo ruolo di dominatore, ricostruisce la sua identità pensando di più a se stesso.
Ma che ne sarà di lui? Il filosofo pop Franco Bolelli, autore del libro “Con il cuore, con le palle: istruzioni per la creazione di nuovi modelli maschili”, riflettendo su questa trasformazione, auspica che l’uomo sappia prendere dal femminile tutto ciò senza buttare via la sua essenza. Come dire: attenzione, va bene l’uomo buono, piacevole, sensibile, profumato…ma non senza palle!
“Credo – dice Bolelli – che dovremmo recuperare soprattutto il senso dell’impresa, cioè un senso di forza legato a filo doppio col senso del coraggio e della conquista. Degli anni ’60 e ’70 non sopportavo la netta separazione tra chi si occupava di cose fisiche e chi era impegnato sul piano mentale. Anche andare in palestra fa parte del nostro arricchimento, ma non quando questa diventa il luogo deputato per esercitare la forza che non eserciti nella tua vita. Allora diventa solo un fatto consolatorio”.
dott.ssa Cristina Bordin