Sclerosi Multipla – Prendersi cura del paziente
Sclerosi Multipla – Prendersi cura del paziente
Sclerosi Multipla – Anna Cantagallo riferisce i progressi avvenuti negli ultimi 50 anni nel trattamento della Sclerosi Multipla.
La medicina si sta rivolgendo sempre più oltre che alla prevenzione di ricadute e alla riduzione della frequenza anche alla riduzione della disabilità associata alla patologia in questione.
Risulta essere sempre più necessaria una relazione terapeutica basata sulla consapevolezza delle dinamiche psicologiche sottostanti. In questo ambito assume fondamentale importanza il gradimento del paziente, che influenza obiettivi del trattamento e compliance ad esso.
INDICE: Sclerosi Multipla – Prendersi cura del paziente
1 – Quali sono i particolare bisogni da soddisfare in un paziente con Sclerosi Multipla?
2 – Come tratterebbe la spasticità?
4 – Che ruolo ha nella qualità di vita di questi pazienti? Come viene trattato?
1 – Quali sono i particolare bisogni da soddisfare in un paziente con Sclerosi Multipla?
“Le cosiddette ‘esigenze non farmacologiche dirette sulla Sclerosi Multipla’ dei pazienti – spiega Anna Cantagallo – aumentano con l’avanzare della disabilità e dipendono dagli obiettivi che il paziente si pone, dalle attività svolte, e dall’ambiente in cui le svolge.
Gli ‘unmet needs’, ovvero i bisogni percepiti come inappagati, vanno colti per aver cura del paziente attraverso un’adeguata alleanza terapeutica.
Uno dei principali aspetti da soddisfare è il trattamento della spasticità, che aumenta l’impatto della malattia in modo fortemente indebolente. Le aree colpite sono: spasmi, disfunzioni urinarie e disturbi del sonno.”
2 – Come tratterebbe la spasticità?
“Il trattamento deve essere individuale e coinvolgere medico, infermiere e altri professionisti. Le linee guida consigliano gli antispasmici baclofene orale o tizanidina.
Esistono anche tipologie di trattamento più invasive, come il baclofene intratecale (ITB), con elevato rischio di infezioni e dislocazione del catetere.
Nel 2013 è stata approvato in Italia uno spray per mucosa orale, il sativex, contenente cannabinoidi THC e CBD, come terapia aggiuntiva. Il THC andrebbe a regolare gli effetti di NT eccitatori e inibitori, e di conseguenza a rilassare i muscoli sanando la spasticità.”
3 – Un altro sintomo molto invalidante nellaSclerosi Multipla è la perdita del controllo sfinterico. Perchè? Come viene vissuto dai pazienti? Che trattamento raccomanderebbe?
“La vescica iperattiva è una condizione caratterizzata da impellenza urinaria, minzione frequente e incontinenza.
Questi sintomi hanno un forte effetto sulla vita dei pazienti; in particolare a causa dell’imbarazzo che porta a stigma sociale e bassa autostima – risponde Anna Cantagallo.
Il fatto che questi possano essere sottovalutati e considerati meno degni di attenzione rispetto ad altri deficit neurologici, non ne permette una cura accettabile.
I trattamenti più utilizzati sono programmi individualizzati di riabilitazione della vescica, trattamenti farmacologici, e con catetere intermittente. Anche i cannabinoidi dimostrano avere una certa efficienza in questo tipo di sintomi”
4 – Parliamo adesso del dolore. Che ruolo ha nella qualità di vita di questi pazienti? Come viene trattato? Risponde Anna Cantagallo:
“Il dolore è un sintomo complesso, sia per quanto riguarda il suo trattamento che nella scoperta delle sue cause.
Tra i farmaci più usati troviamo gli anticonvulsivanti, gli anti-infiammatori non steroidei, gli antidepressivi e gli oppioidi.
Meno del 60% dei pazienti trae un vantaggio, anche se lieve, dalla cura farmacologica.
Per questo motivo è in atto una continua ricerca per scoprire nuove terapie e trattamenti; risultati positivi sono stati appurati con il sativex, efficace e con pochi effetti collaterali.”
Anna Cantagallo ci tiene a specificare l’importanza di concentrarsi sui bisogni del singolo paziente, approccio essenziale per migliorarne complessivamente la qualità di vita.
La Sclerosi Multipla influenza tutti gli aspetti di vita dei pazienti in ogni fase della patologia. Incoraggiare la comunicazione e il dialogo tra medico, paziente e operatori sanitari ha un impatto positivo sul decorso della malattia, bilanciando in parte il peggioramento della qualità di vita.
Fondamentale dunque appoggiare una relazione fondata sull’ aver cura del paziente, sotto tutti gli aspetti e in tutti gli ambiti potenzialmente rilevanti affinché possa trarre, anche minimamente, un po’ di conforto.
Ti potrebbe interessare anche: